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- 23 Dic, 2025
Skema 2025: un progetto lungo un anno

Dalla novità delle collezioni alla forza del team, Skema si conferma punto di riferimento per le superfici calde

Per Skema il 2025 non è stato solo un anno positivo, ma un vero e proprio passaggio di scala. La nostra azienda ha consolidato la propria presenza in Italia, rafforzato l’export e messo il mondo del contract al centro di un disegno che tiene insieme prodotto, servizi e sostenibilità. I numeri lo confermano: nel 2024 il fatturato ha superato i 31 milioni di euro con una redditività operativa a doppia cifra nel triennio 2021–2023, risultati che hanno valso a Skema l’ingresso tra le “Imprese Best Performer” della provincia di Treviso secondo ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera.

Il calendario fieristico 2025, da Cersaie a Sicam, fino ad Arkeda, è stato il luogo in cui architetti, interior designer e contractor hanno potuto misurare dal vivo il sistema pavimento–parete–soffitto: superfici calde, rivestimenti verticali e soluzioni per soffitti pensati per lavorare in continuità, sia estetica sia prestazionale. Ogni stand è stato costruito come un microcosmo funzionante, dove materiali, luce e comfort acustico dialogavano con i flussi reali di visitatori e incontri.

Nicola De Menis

In questo contesto Nicola De Menis riassume così la leva principale del brand: “Quello che fa la differenza è il team, è l’energia che i nostri collaboratori sanno mettere in campo. Abbiamo avuto l’occasione di mostrare non solo i nostri prodotti, ma soprattutto la nostra capacità di relazione e di ascolto”. Secondo il nostro CEO “La vera forza commerciale di Skema non risiede solo nella qualità, che dopo 33 anni è ormai riconosciuta, ma nella gentilezza, nei modi di accogliere, nel mettere le persone al centro del progetto”. È una dichiarazione che vale per le fiere, ma anche per la quotidianità di showroom, cantieri e incontri con gli studi.

Sul fronte dell’innovazione, il 2025 ha accentuato due direttrici chiare. Da un lato la ricerca acustica, con sistemi per pareti e soffitti microforati in cui la materia lignea resta protagonista, mentre le prestazioni fonoassorbenti lavorano “in sottofondo”, riducendo il tempo di riverbero e migliorando l’intelligibilità del parlato. Dall’altro, i pavimenti in legno tecnologico, che ottimizzano l’uso della materia nobile e offrono performance elevate in termini di resistenza all’acqua, al fuoco e agli urti: strumenti utili per chi deve progettare interni intensivi, dall’hospitality agli uffici, fino ai locali pubblici.

La crescita di Skema continua a muoversi lungo un doppio asse geografico. In Italia l’attenzione è rivolta al rafforzamento del rapporto con la distribuzione specializzata e con la filiera del progetto, offrendo non solo superfici ma anche supporto tecnico: piani di posa, consulenza acustica, campionature e strumenti digitali pensati per facilitare le scelte. All’estero, la strategia punta a consolidare la presenza in Europa e ad ampliare quella in alcuni mercati del Medio ed Estremo Oriente, con un approccio calibrato sulle specificità culturali e normative di ogni area.

Il tema ESG è diventato parte integrante del posizionamento. Il primo Rapporto di Sostenibilità, in fase di completamento, rende misurabile il lavoro su filiera, energia e impatto ambientale: uso controllato del legno, certificazioni forestali, attenzione alle emissioni e COV, conformità ai CAM e alle principali normative europee. In parallelo è stato avviato un importante investimento nel fotovoltaico, con l’obiettivo di ridurre i consumi da fonte tradizionale e alimentare, a condizioni vantaggiose, una comunità energetica locale.

Per Sonia Venaruzzo, Chief Strategy Officer, la differenza la fanno anche gli strumenti con cui il brand si racconta a chi progetta: “Comunicazione e marketing, per noi non sono un corredo decorativo, ma parte del progetto. Raccontare le nostre superfici significa dare ai progettisti informazioni tecniche chiare e immagini coerenti. Format come fiere, eventi, magazine e newsletter mostrano come i nostri prodotti funzionino negli spazi reali. Solo così le superfici diventano un linguaggio condiviso con architetti e contractor, ma anche con il mercato del retail, e le relazioni continuano ben oltre il singolo cantiere”.
Sonia Venaruzzo
Guardando al 2026, Skema intende proseguire lungo questa traiettoria: approfondire la ricerca sui materiali, estendere l’integrazione pavimento–parete–soffitto a nuove tipologie di interni, rafforzare il dialogo con la progettazione del contract e rendere sempre più leggibile l’offerta per studi e imprese generali. L’obiettivo è chiaro: trasformare le nostre “superfici da vivere” in una vera infrastruttura del progetto, capace di tenere insieme estetica, tecnologia e responsabilità ambientale.
Finiture Skema